San Martino in Rio – Si è votato il bilancio consuntivo del 2023 e a seguire la seconda variazione di aggiornamento a quello di previsione 2024.
Come da tradizione, dopo aver lungamente incensato l’opera della Giunta e del Responsabile finanziario, l’assessore al bilancio ricorda che gli atti che si stanno per votare (bilancio 2023 e variazioni 2024) hanno avuto il benestare del revisore dei conti, a dimostrazione della bontà e regolarità dei numeri. Se lo citi vuol dire che sai che è un passaggio importante. E lo è davvero
Basta poco però a mandare in fumo anche tale baluardo di garanzia.
I numeri delle entrate IMU 2023 indicate in bilancio e quelli che il revisore ha riportato in relazione sono diversi: ci sono ben 205.000€ di differenza.
Pochi? Tanti? Fate voi, come fossimo in macelleria: “Sono 1kg e 2: che faccio, lascio?”
La maggioranza dopo un primo momento di gelo la chiude con un classico: “è un refuso” e via andare senza star a guardare i dettagli, i perché o i “per come” in documenti tanto importanti ci siano cifre diverse.
Ecco che si arriva alla seconda puntata: variazione di bilancio 2024. E anche qui salta fuori che i dati fatti vedere al revisore non sono quelli che compaiono sulla delibera da votare (in delibera di approva 5.000 euro mentre il revisore ne ha “vistati” 2.000.
Qui la differenza è di “solo” 3.000€ e di nuovo si va in salumeria.
Risultato: è sempre un refuso, ma stavolta ha ragione il revisore, importo approvato ridotto a 2.000 euro.
Ma arriviamo al bello (si fa per dire).
L’assessore (sempre quella delle tabelle di bilancio che le ho lette ma non le aveva capite) stavolta gioca la carta della trasparenza: “Io quella relazione non l’ho letta”. l Responsabile finanziario invece ammutolisce e occhi al pavimento.
È grave? Non è grave? Valutate voi.
Resta un dato oggettivo: noi in consiglio siamo in tre e gli errori li abbiamo individuati entrambi; i consiglieri del PD sono in 9 e nessuno ha visto nulla. Qualcuno di noi ha detto loro che sarebbe stato sufficiente che uno di loro, a turno, leggesse i documenti: il solito silenzio.
A pensare male si fa peccato ma la domanda nasce spontanea: qualcuno in maggioranza che legge le cose prima di votare c’è o si alza la mano come sempre per eseguire gli ordini?
Scegliete voi.