Per un San Martino migliore

VIA RIVONE: FUMO NEGLI OCCHI DEI SAMMARTINESI

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La Maggioranza non solo impiega due settimane per rispondere alle critiche, ma, oltre a non firmarsi con nomi e cognomi, a differenza nostra, dimentica nel merito che le domande e le osservazioni sono originariamente formulate da concittadini sammartinesi, buttando la questione in mera polemica politica.

Sono così a corto di argomenti tecnici e di buon senso per poter difendere la loro decisione che la buttano in caciara.

Innanzitutto, non è vero che non si poteva costruire un nuovo edificio: come successo a Villa Minozzo nel reggiano o in tanti altri comuni della Regione, il PNRR finanziava anche nuove costruzioni e quindi nei terreni da noi proposti ben si poteva realizzare la struttura. Farla in Via Rivone avrebbe avuto senso solo ristrutturando l’esistente e senza consumare nuovo suolo, solo se l’Amministrazione avesse saputo mettere a terra l’ampliamento delle scuole di Via Manicardi, promesso e ripromesso dal 2017 e mai realizzato, per cui abbiamo già speso almeno 150.000 euro di spese tecniche.

Senza contare che servizi sociali e pediatre, secondo quando riferitoci in consiglio, confluiranno nella casa della comunità, quindi non è vero che intendiamo sparpagliare i servizi in giro per il comune.

La replica della Maggioranza diventa comica quando dice che, grazie a loro, lo sviluppo di San Martino è ordinato secondo una visione a “poli”, delineata sin dal 2008.

Sfidiamo chiunque a dire che il paese è “ordinato”, basti pensare che il polo scolastico non esiste (la materna staccata dalle altre scuole, la primaria suddivisa in due sedi, nessuna nuova scuola elementare, asilo nido chiuso da anni per lavori), così come il polo sportivo (il calcio a sud e gli altri sport a nord del paese), entrambi suddivisi – ora e probabilmente per sempre – in più sedi dislocate in zone opposte del Comune.

Continuare a inseguire scelte fatte quasi vent’anni fa dimostra la totale incapacità di Sindaco e Maggioranza di attualizzare scelte e decisioni al mondo che cambia, dando prova ancora una volta della totale incapacità gestionale, che richiede prontezza, adattamento al mutare dei tempi e delle circostanze, lungimiranza. In più evidenzia, ancora una volta come Fuccio e i suoi sodali non vivano il paese, rinchiusi in Rocca parlano di un paese che esiste solo nelle loro menti, mentre i cittadini si scontrano con le assurdità generate dall’insipienza politica.

Chi ha ridotto San Martino al caos attuale non è certo l’opposizione ma il centro sinistra sammartinese che, da sempre, ci governa e di cui l’attuale Maggioranza è erede e complice.

Da ultimo, sicuramente i tagli agli enti locali non sono la soluzione, ma Fuccio e la sua Maggioranza si preoccupino di non perdere altri finanziamenti per la loro incapacità amministrativa come successo nel 2024 perché, quelli sì, li ripaghiamo con le nostre tasche.

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